ma guarda un pò sto montesquieu

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Alla fine mi sono deciso ad andare a rileggerlo ed a trovarlo quanto mai attuale.

E’ una mia traduzione del tutto libera e non è finita ma mi fermo giusto al punto dei giudici. La carcerazione preventiva è una forma di tortura. A nulla vale il pericolo di fuga (braccialetto elettronico), inquinamento delle prove, reiterazione del reato: fandonie! resta la volontà di colpire e di torturare. Sul fermo per un massimo di 24 ore, niente da dire, ma sulla carcerazione preventiva resto contrario, troppo potere dato in mano a chi non è all’altezza, quindi per il cittadino che ci capita è tortura, tortura. Inaccettabile.

Montesquieu

Capitolo VI – Libro XI – L’esprit des lois – libera traduzione

In ogni stato vi sono tre tipi di potere: la potenza legislativa, la potenza esecutiva delle cose che dipendono dal diritto delle genti, e la potenza esecutiva delle cose che dipendono dal diritto civile.

Per quanto riguarda la potenza legislativa il principe fa delle leggi per un tempo determinato o per sempre, e corregge o abroga quelle che esistono.

Per quanto riguarda la seconda potenza fa la pace o la guerra, invia o riceve ambasciate, stabilisce la sicurezza, previene le invasioni.

Per la terza punisce i crimini oppure giudica le controversie particolari. Chiameremo quest’ultima la potenza del giudicare e l’altra semplicemente la potenza esecutiva dello stato.

La libertà politica in un cittadino è la tranquillità di spirito che proviene dall’opinione che ciascuno ha della sua sicurezza; ed affinchè si abbia questa libertà, è necessario che la gestione del governo (in senso lato) sia tale che un cittadino non possa aver paura di un altro cittadino.

Quando nella stessa persona o nello stesso corpo della magistratura, la potenza legislativa è riunita alla potenza esecutiva, non vi è libertà: perché si può temere che lo stesso monarca o lo stesso senato non facciano delle leggi tiranniche per applicarle tirannicamente.

Non vi è inoltre libertà se la potenza di giudicare non è separata dalla potenza legislativa ed esecutiva. Se fosse ricongiunta alla potenza legislativa il potere sulla vita e la libertà dei cittadini sarebbe arbitraria; perché il giudice sarebbe legislatore. Se fosse ricongiunta alla potenza esecutiva, il giudice potrebbe avere la forza di un oppressore.

Tutto sarebbe perduto, se lo stesso uomo, o lo stesso corpo dei principi o dei nobili o del popolo, esercitasse questi tre poteri: quello di fare le leggi, quelli di attuare le decisioni pubbliche e quello di giudicare i crimini e le controversie civili. Nella maggior parte dei regni d’europa, il governo è moderato, perché il principe, che ha i due primi poteri, lascia a suoi soggetti l’esercizio del terzo. Presso i turchi, dove questi tre poteri sono riuniti in capo al sultano, il regno è un orrido dispotismo. Nelle repubbliche d’italia, dove questi tre poteri sono riuniti, la libertà si trova meno che nelle nostre monarchie. Così il governo necessita, per mantenersi, di mezzi così violenti come quello del governo dei turchi, ne sono testimonianza gli inquisitori di stato, e l’urna in cui ogni delatore può, in qualsiasi momento, porre un biglietto con la propria accusa.

Vedete quale possa essere la situazione di un cittadino in queste repubbliche. Lo stesso corpo di magistratura ha, come esecutore delle leggi, tutta la potenza che si è data come legislatore. Può devastare lo stato per sue volontà generali, e, dato che ha anche la potenza di giudicare, può struggere qualsiasi cittadino per sue volontà particolari.

Tutta la potenza lì è in uno, e anche se non vi è pompa esteriore, che dimostra un principe dispotico, si percepisce e si sente in ogni momento.

Anche i principi che hanno voluto rendersi dispotici hanno sempre iniziato riunendo nella loro persona tutta la magistratura; e parecchi re d’europa, [hanno riunito] tutti gli incarichi del loro stato.

Io credo bene che la pura aristocrazia ereditaria delle repubbliche d’italia non sia precisamente come il dispotismo asiatico. La moltitudine dei magistrati ammorbidisce talvolta la magistratura; tutti i nobili concorrono sempre allo stesso disegno; si formano diversi tribunali che si moderano tra loro. Così a Venezia, il gran consiglio ha la legislazione, il Pregady l’esecutivo; le guarentigie il potere di giudicare. Ma il male è che questi tribunali differenti sono formati da magistrati dello stesso corpo; ciò che non fa che una unica potenza.

La potenza di giudicare non può essere data ad un senato permanente, ma esercitata da persone prese dal corpo del popolo in un certo periodo dell’anno, così come previsto dalla legge, per formare un tribunale che non dura oltre il necessario. In questa maniera la potenza di giudicare, così terribile fra gli uomini, non essendo attaccata ne ad un certo ceto, ne a una certa professione, diventa per così dire, invisibile e nulla. Non vi sono continuamente dei giudici davanti agli occhi; si ha paura della magistratura e non dei magistrati.

E’ necessario anche che, nei gran di processi, il criminale, concordemente alla legge, si scelga i giudici; o almeno che possa ricusarne un così alto numero che i rimanenti siano censiti essere di sua scelta.

I due altri poteri potrebbero piuttosto venir dati a dei magistrati o a un corpo permanente, affinchè non esercitino alcun [caso] particolare; non essendoci da una parte che la volontà generale dello stato e dall’altra parte l’esecuzione di detta volontà generale. Ma se i tribunali non debbono essere fissi, i giudizi debbono esserlo a tale punto che siano un testo fisso della legge. Se fossero una opinione particolare di un giudice si vivrebbe nella società senza conoscere precisamente gli obblighi che si sono contratti.

E’ necessario altresì che i giudici siano della condizione dell’accusato, oppure suoi pari, affinchè questi non sia nello spirito di ritrovarsi nelle mani di gente portata a fargli violenza.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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