anauto, un esempio.

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Abstract: An exemple of negative activity to hinder the possibility to obtain the production of the total consumption when the country have all the means of.

 

L’utilizzazione del termine ANAUTO è del tutto soggettiva e sta ad indicare l’impedimento, pur avendo tutto, di arrivare all’autoproduzione di ciò che si consuma. Sostengo che nella Peninsula sia operante una QUINTA COLONNA formata dagli Paesi della UE (D, F, E, Nl, Dk) che hanno forti interessi ad essere sicuri di vendere i loro surplus di produzione, surplus che vengono mantenuti e aumentati per dare la sicurezza di posti di lavoro alle loro risorse. Sostengo che la quinta colonna abbia potuto operare ed operi anche perché viene aiutata da forze interne. Da quando sono nella riserva i miei movimenti sono diminuiti di intensità e non sempre posso essere presente. Mi è stato riportato che in incontri sul tema da più parti si è affermato che quanto sopra riportato sono supposizioni personali, ed è vero, questa è la mia personale opinione, che baso su dei fatti. Non mi sto difendendo poiché nella riserva cala anche la voglia.

Il 18 novembre 2013 è stata tenuta a Bologna una riunione per la sensibilizzazione del problema del carry over. Il riassunto degli incontri è riportato sulla rivista di Assalzoo, associazione di categoria dei produttori di alimenti, n. 1 – Anno VI. Alla riunione hanno partecipato i tecnici di Francia e Belgio che hanno illustrato la situazione del carry over nei loro rispettivi paesi e hanno confermato che sono indicate delle soglie di tolleranza (5% – 1%) a secondo dei principi attivi e delle specie, sempre e comunque la prassi è di almeno due lotti di produzione di mangimi bianchi destinati a specie non sensibili (prime fasi di allevamento, quelle normalmente importate da questi paesi dal territorio della Peninsula) quale pulizia degli impianti. Hanno poi tenuto una relazione alcuni Funzionari del Ministero della Salute, che hanno confermato che NON sono previste soglie di tolleranza. Riporto la frase dell’articolo: “La relatrice ha fatto presente, inoltre, che il Ministero della Salute è favorevole alla predisposizione di limiti massimi per il carry over dei farmaci veterinari, a patto che questi vengano stabiliti a livello comunitario al fine di renderne obbligatoria l’applicazione in tutti gli stati membri.”.

Esaminiamo le dichiarazioni ed i fatti:

  1. I due paesi presenti hanno confermato che sui loro territori sono stati fissati i limiti (soglie di sicurezza) per contaminazione da farmaci nei mangimi per animali. E che i lotti (2-3) successivi alla produzione di mangime medicato sono costituiti da mangimi NON medicati destinati ad animali delle prime fasi di allevamento. Gli operatori del settore conoscono che altri paesi (E, ad esempio) hanno fissato i limiti e conoscono altresì che una parte considerevole di mangimi per le prime fasi di allevamento provengono proprio da paesi quali F, B, E, Nl.
  2. La relatrice afferma, come Ministero, che sarebbe favorevole alla fissazione dei limiti, a patto che.
  3. Non viene immediatamente presa alcuna decisione operativa per far sì che gli operatori locali possano operare con le stesse possibilità. Quali potevano essere le decisioni immediate? Chiamiamole OPZIONI.
  4. Opzione A -Nelle more per la fissazione dei limiti validi per tutti i paesi e considerando che in questi due paesi vi sono dei limiti, anche i produttori locali possono, nel frattempo, produrre con gli stessi limiti. Metto in condizione gli operatori locali di non essere penalizzati.
  5. Opzione B – Dato che in questi paesi vi sono dei limiti NON validi per il nostro territorio, le importazione di mangimi da questi paesi, come da qualunque altro paesi che abbia fissato dei limiti,  NON è possibile, in particolare per i mangimi finiti e complementari destinati alle prime fasi. Difendo la decisione tecnica degli esperti del territorio della Peninsula, altrimenti valida SOLO per gli operatori locali.
  6. L’Associazione di categoria ha organizzato il meeting tecnico ed era l’occasione di denunciare la disparità di trattamento.

I fatti sono questi e sono reperibili poiché le fonti sono citate. Datevi voi le risposte:

  • Vero che vi è la volontà di ostacolare i produttori locali?
  • Vero che non si pongono limiti alle produzioni non locali che non rispettano le decisioni tecniche del Ministero della Salute?
  • Vero che l’Associazione di categoria avrebbe potuto fare di più per difendere le produzioni locali?

Qui non è un’azione diretta della quinta colonna, ma che l’opinione personale sull’esistenza di fiancheggiatori, a me pare confermata.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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