Dio scuro

Dio scuro

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Biblioteca Locarno
Il Dio scuro dell’estate colpisce allargando l’area.
La quiete e l’intanamento del solleone vengono sostituiti dall’impulso irrefrenabile alla piromania. Zambrano mi ha portato alla riflessione.
C’è chi incendia le pinete e chi si sente di dover andare, fuggire lontano ed altrove: la quiete, il passare lento proprio non lo si sopporta: è il dio oscuro.
Ed è un bruciare energie, risorse, pelli, se stessi. Fuga dalla propria personalità che deve essere stravolta nell’abbigliamento, negli atteggiamenti e comportamenti. Fuga d’estate, imperativa necessità di andare altrove, come panico, del tipo “si salvi chi può”.
Seppure si dovrà restare incolonnati in file interminabili ed imprevedibili, sopportare immancabili disservizi e pessima qualità. E la fuga è confusione, come il fuoco sui rami e fusti secchi, portati qui e là dal vento. Fiamme alte e crepitanti come le voglie di farsi notare, di gridare, di spogliarsi di più, per sentirsi, in mancanza di altro senso, vivere.
E’ il Dio scuro.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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